Non ti preccupare
insieme all'autrice iraniana Mahsa Mohebali intervengono Francesca del Vecchio Giacomo Longhi (traduttore del libro) Stefano Sgambati editore Ponte33 Quando Tehran si sveglia minacciata da un imminente terremoto, tutti cercano di darsela a gambe. O quasi. Per la giovane Shadi l’unica priorità sembra essere la scorta di oppio sul punto di finire. E poi c’è Ashkan, che con un sms l’avverte di aver tentato per l’ennesima volta il suicidio. C’è nonna Moluk, che ha l’Alzheimer, ha trafugato i vestiti militari di suo nipote Arash e non si sa dove si sia cacciata. Tra gli strilli della madre e le intimazioni del fratello, Shadi sgattaiola fuori casa per correre da Ashkan e, soprattutto, cercare gli amici spacciatori. Ma la città si è messa a ballare la danza del ventre e la giornata le riserverà molto altro. Cadenzate da ritmi blues, jazz, rock, folk e metal, le tragicomiche avventure di Non ti preoccupare catapultano il lettore nel vortice di una capitale delirante, improvvisamente svuotata da politici e religiosi, dove sono solo gli outsider a rimanere e su cui incombe il pugno di ferro di un’autorità che tenta invano di ripristinare il suo ruolo. Ironico e disincantato, l’occhio di Shadi osserva la disordinata fragilità della società iraniana, tra adulti iperstressati, genitori assillanti o del tutto assenti, giovani ribelli e naïve sempre in cerca di una valvola di sfogo. Uscito appena un anno prima delle contestazioni post-elettorali del 2009, questo romanzo, vincitore di numerosi premi in patria e già tradotto in svedese, racconta con uno stile esilarante, lontano da ogni vezzo letterario, un Paese sul punto di esplodere come una pentola a pressione e tenacemente alla ricerca di una propria tranquillità. Mahsa Mohebali è una delle voci più interessanti della letteratura iraniana contemporanea. Nata nel 1972 a Tehran, città in cui vive, si è laureata in discipline della musica. Ha vinto due volte il prestigioso premio letterario Golshiri per la raccolta L’amore a piè di pagina (2004) e il romanzo Non ti preoccupare (2008), in cui racconta le avventure di una ragazza tossicodipendente in una Tehran minacciata da un terremoto. Entrambe le opere sono state adattate per il teatro e rappresentate in Iran. Nel 2013 è stata ospite dell’International Writing Program dell’Università dell’Iowa.